«Abbiamo preso al volo la possibilità di ospitare il Giro d’Italia di handbike. Unire sport e disabilità è un segnale interessante, che accende una luce diversa sulla disabilità», afferma Federico Borgna, sindaco di Cuneo. Federico Borgna è cieco e l’anno scorso la sua elezione a primo cittadino del comune piemontese con 56mila abitanti ha fatto notizia perché la sua disabilità da molti è ancora considerata invalidante. Nato a Bernezzo, alle porte di Cuneo, 39 anni, Federico Borgna, è laureato in giurisprudenza, lavora come consulente finanziario, è presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della regione Piemonte.
COLLABORAZIONE. «Il Giro d’Italia di handbike è sempre più conosciuto, attira molti sportivi. Cuneo ha dato la sua disponibilità a ospitare questa importante gara. Non solo l’amministrazione comunale, anche alcune aziende, fra tutte la Michelin che ha deciso di sostenere la manifestazione nell’anno in cui festeggia i 50 anni di insediamento nella nostra città».
FESTA. «La gara sarà un momento che coinvolgerà tutta la città. Anche le associazioni del territorio che si occupano di sport per tutti si stanno organizzando per offrire la migliore accoglienza a tutta la carovana del Giro».
HANDBIKE. «Conosco l’handbike, seguo lo sport. In ogni caso, oggi l’handbike è molto conosciuta anche grazie alle Paralimpidi di Londra dove, proprio in questo sport, gli atleti italiani hanno conseguito eccezionali risultati. Fra tutti Alex Zanardi e la “nostra” Francesca Fenocchio.
DI CORSA. «Sono sportivo, mi piace correre e andare in tandem. Discipline che condivido con alcuni amici. A dire la verità è da un anno che non pedalo più, perché il tandem richiede un po’ di organizzazione anche logistica e ci vuole del tempo libero, che nel mio caso è stato azzerato dagli impegni politici. Riesco a fare corsa e nuoto, perché sono discipline che richiedono un’ora, massimo due, una doccia e si va a lavorare».
ACCESSIBILITA’. «Cuneo, nel corso degli ultimi anni, ha ricevuto diversi premi che la riconoscevano come una città a misura d’uomo. Ad esempio, nel 2007 ha ricevuto un premio per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Per quanto riguarda l’accessibilità, ci sono ancora margini di miglioramento e ci stiamo lavorando».
SABATO 27 APRILE. «Sarà un’occasione importante per valorizzare il binomio sport e disabilità. Un’unione che possiede un fortissimo potenziale per cambiare punto di vista verso chi non vede, si muove in carrozzina, è amputato. Sono ancora troppi gli spettatori di una gara che si stupiscono perché l’atleta vincente è raggiante. C’è ancora chi pensa che la gioia, anche di vivere, non possa essere vissuta da chi ha una disabilità».