– Ciao Roberto, come stai? Pronto ad una nuova edizione del Giro d’Italia di handbike?
Bene grazie, cercherò di essere ancora protagonista al giro.
– Come ti sei avvicinato a questa disciplina sportiva?
Quando sono comparse le prime handbike ho riscoperto uno sport che si addiceva alle mie caratteristiche di ex ciclista, perciò nel 2005 ho iniziato questa nuova avventura. In precedenza, lo sport è stato sempre presente nella mia vita, ho gareggiato per molti anni con le carrozzine olimpiche
– Che cosa hanno significato per te le vittorie al Giro d’Italia di Handbike?
Le quattro tappe vinte al Giro d’Italia di HandBike mi hanno dato la carica e l’entusiasmo che avevo perso da un po’ di tempo, poi la conquista della maglia rosa, con il suo indiscutibile fascino, ha coronato la mia stagione
– Che tipi di allenamento segui, e come ti prepari ad affrontare una gara?
Come tutte le discipline sportive agonistiche ci si allena quotidianamente la programmazione deve essere precisa e cadenzata, legata agli obiettivi che si intendono perseguire. Nell’affrontare una gara si cerca di studiare per tempo il tracciato, le difficoltà, il kilometraggio.
– Nella passata edizione hai dedicato parecchio impegno in ogni competizione, quali saranno i tuoi obiettivi per la nuova stagione?
L’impegno nella passata edizione è stato assiduo, ci tenevo a concludere le tappe con un buon risultato, premiato dalla conquista della maglia. Per la stagione sportiva 2014 ad essere sincero non ho in programma un obiettivo specifico, vivo alla giornata, anche se non trascurerò la preparazione.
– Anche tu sei stato uno dei protagonisti della finalissima di Firenze, quali sono state le tue emozioni nel ritrovarti a gareggiare su un palcoscenico così importante?
Il 29 di settembre è stata una giornata veramente intensa, sfrecciare con le nostre handbike nelle stesse strade dove a poche ore di distanza si sarebbe assegnata la maglia iridata del ciclismo professionistico è stato un evento unico. Le emozioni sono state molteplici, c’era la giusta dose di tensione e preoccupazione per la gara, ma anche la soddisfazione e l’orgoglio per i risultati raggiunti fino a quel momento.
– Sport, competizione ma anche tanta allegria ed amicizia. Parlaci della tua esperienza con la nostra Manifestazione, perché ti piace il Giro d’Italia di HandBike?
Il GIHB, essendo una manifestazione sportiva, ha in se quella giusta dose di agonismo che permette agli atleti di esprimere le loro potenzialità e i sacrifici derivanti dagli allenamenti.
Ma come per il rugby esiste, anche per la vostra manifestazione, il quarto tempo, momenti pre e post gara dove ci si ritrova per chiacchierare e condividere passioni ed esperienze.
– Dove ti piacerebbe che approdasse il Giro d’Italia di HandBike nella prossima edizione?
Mi piacerebbe molto che una tappa del giro si realizzasse nei miei colli Euganei magari una bella crono scalata (sognare si può).
– IL Giro d’Italia di HandBike è anche un modo per rimettersi in gioco e praticare del sano agonismo, cosa consiglieresti a chi oggi vorrebbe avvicinarsi a questo sport? E perché proprio l’handbike?
Sicuramente lo sport, oltre ad essere una pratica salutare ti mette alla prova, i sacrifici e le rinunce non mancano ma le gratificazioni personali ripagano.
Consiglio l’handbike perché permette un’allenamento all’aria aperta, la scelta di percorsi diversi e durante la gare l’opportunità di conoscere persone e storie nuove, di scoprire angoli meravigliosi della nostra splendida Italia
Grazie Roberto per la disponibilità e … ti aspettiamo nella nuova edizione del GIHB.
A presto!!
FP