Francesca Fenocchio è una delle prime donne italiane a praticare a livello agonistico l’handbike. Nel 2006 la sua prima gara e d’allora non si è più fermata vincendo campionati italiani, europei, mondiali. E ai Giochi di Londra 2012 ha conquistato la medaglia d’argento nella staffetta con Alex Zanardi e Vittorio Podestà. Alla tappa di Cuneo, sarà la padrona di casa.
PRECISAMENTE. «Sono di Albaretto della Torre, non di Cuneo, ma il territorio è sempre quello delle Langhe. Mi fa piacere ricevere nella mia regione tante colleghe che arrivano da tutta Italia. Le nostre colline incantano tutti. Soprattutto i ciclisti come noi».
IL GIRO. «È un’importante vetrina per l’handbike, per lo sport in generale. È una novità che sta avendo molto successo. Ci sono sempre più praticanti e Il Giro sta crescendo e sta facendo da traino per diffondere questa disciplina entusiasmante. Ho creduto da subito all’importanza di questa manifestazione sportiva, tanto che ho partecipato a tutte le edizioni».
FRANCESCA AL GIRO. «Farò la tappa di Cuneo. Poi gli impegni con la nazionale di handbike mi richiedono una concentrazione su altri fronti. Non ho mai potuto partecipare a tutte le tappe e anche quest’anno, ne farò solo qualcuna, come quella di Cuneo, che per me rappresenta una delle prime gare della stagione ciclistica».
HANDBIKE. «Per me una passione nata nel 2006, un anno dopo avere partecipato alla costituzione della prima associazione di sport per tutti di Alba, Sportabili, grazie all’amica Cristina Gilardi. Qui ho cominciato a praticare molti sport, anche per sperimentarli e proporli ad altre persone con ridotta mobilità. Poi la scoperta della bici che si pedala con la forza delle braccia».
LA PRIMA GARA. «In carrozzina corsi una gara a Pietra Ligure sotto a una pioggia battente. Qui ho visto per la prima volta quella strana bicicletta chiamata handbike,. Ho finito la gara, arrivando penultima, stanchissima, ma pensando già all’handbike, a come potevo provarla. E fu Sergio Anfossi, un ragazzo di Fossano, a darmi la mia prima handbike».
IL 3 MARZO. «E’ la data dell’operazione al midollo spinale che estirpò il tumore. La feci il giorno in cui sarei dovuta partire per la Germania dove mi attendeva il mio primo lavoro dopo il diploma di maturità all’istituto alberghiero. Avevo 19 anni. Quel giorno non avevo più un tumore, ma ho cominciato ad avere una carrozzina per muovermi».
FUTURO 1. «L’handbike continuerà a crescere perché molte persone con problemi motori si stanno avvicinando a questo sport. Anche grazie alla diffusione delle società sportive che aiutano a fare le prime pedalate. Speriamo che la diffusione di questa disciplina contribuisca a far abbassare i prezzi della bici che costa non meno di 1500 euro. Per questo è importante sostenere le società sportive che così possono acquistare le attrezzature e ausili per chi vuole cominciare a fare sport».
FUTURO 2. «Il mio obiettivo sono i mondiali in Canada il prossimo agosto. Una gara a cui tengo molto è quella a Merano il 7 giugno, che vale come una tappa di Coppa del mondo. Lo scorso inverno mi sono appassionata allo sci di fondo. I prossimi Giochi paralimpici invernali sono fra meno di un anno a Sochi, in Russia, vedremo… »