CORSA, FATICA E SUDORE: IL GIRO d’ITALIA DI HANDBIKE E’ VITA

andy casco pink1 TRPartiti. Insieme agli handbikers del Giro d’Italia anche Handy in bike, questo nuovo spazio che ospiterà interviste, storie, curiosità. Per raccontare momenti di sport e di vita. Al ritmo delle manovelle che macinano chilometri.

Il Giro d’Italia di Handbike è gara. Sudore, forza di braccia e zitti a pedalare. Con il cronometro in testa e un sogno nel cuore. In ogni tappa un nastro di partenza e uno di arrivo da tagliare. Nel mezzo un percorso con salite e discese, imprevisti lieti e amari. La metafora di ogni giorno.
Il corpo, un arco di muscoli teso nel gesto atletico. Per correre con una buona andatura, per filare via dritto, per sapere tagliare le curve nel punto giusto nell’istante esatto. E la velocità che si misura anche dal vento in faccia. Nelle orecchie applausi, incitamenti. E addosso arriva anche qualche spugna d’acqua maldestra, ma assolutamente affettuosa.

Il Giro d’Italia di Handbike è vita. Quella che molte persone hanno dovuto ricomporre dopo che il puzzle era stato scomposto. Hanno raccolto i pezzi e li hanno incollati. A volte qualche tassello si stacca. Dal corpo, dall’anima. Allora tocca riprendere la cassetta degli attrezzi e magari trovare qualcuno che riav-vita. Queste persone hanno plasmato con le loro mani una nuova identità. Hanno cominciato o continuato a fare sport. Qualcuno è stato sorpreso dal talento ed è diventato atleta. Una vita diversa da prima, è un fatto, ma una vita che c’è.

“Il Giro è ricordo, come canta Paolo Conte.
E tramonta questo giorno in arancione
e si gonfia di ricordi che non sai
mi piace restar qui sullo stradone
impolverato, se tu vuoi andare, vai…
e vai che io sto qui e aspetto Bartali
scalpitando sui miei sandali
da quella curva spunterà
quel naso triste da italiano allegro
tra i francesi che si incazzano
e i giornali che svolazzano
C’è un po’ di vento, abbaia la campagna
e c’è una luna in fondo al blu…”